Costantino Kavafis Alcune Poesie

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vayiolet.ta
TOPIC_ICON12  view post Posted on 1/7/2013, 23:55     http://i42.tinypic.com/dwds01.gif   -1





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Poesie





Rammenta, corpo
Corpo, rammenta, e non soltanto come
amato fosti, i letti ove giacesti.
Ma quelle brame che riscintillavano
chiare, per te, negli occhi,
nella voce tremavano - e furono
vane per sorte.
Ora che tutto affonda nel passato,
pare che a quelle brame tu ti sia
abbandonato... come scintillavano
negli occhi fisi su di te, rammenta,
e nella voce come tremavano per te, rammenta, corpo.





Ritorna spesso e prendimi
Ritorna spesso e prendimi
ritorna e prendimi o sensazione amata
se la memoria del corpo si desta
e il vecchio spasimo passa nel sangue,
poi che le labbra e la pelle trasalgono
e ancora le mani sembra che tocchino.
Ritorna spesso e prendimi, la notte
poi che le labbra e la pelle trasalgono





Monotonia
Segue a un giorno monotono un nuovo
giorno, monotono, immutabile.
Accadranno le stesse cose, accadranno di nuovo.
Tutti i momenti uguali vengono, se ne vanno.

Un mese passa e un altro mese accompagna.
Ciò che viene si immagina senza calcoli strani:
è l'ieri, con la nota noia stagna.
E il domani non sembra più domani





Rarità
Un vecchio. Ormai spossato e curvo,
deformato dagli anni a dagli abusi,
lentamente cammina per la via.
Pure, com'entra in casa, per celarvi
il suo sfacelo e la vecchiezza, medita
la sua presa superstite tra i giovani.

Adolescenti dicono i sui versi.
Trascorrono in quegli occhi vivi le sue visioni.
È sua l'epifania della bellezza
di che le sane, voluttuose menti,
le sode, armoniose carni fremono.





Brame
Corpi belli di morti, che vecchiezza non colse:
li chiusero, con lacrime, in mausolei preziosi,
con gelsomini ai piedi e al capo rose.
Tali sono le brame che trascorsero
inadempiute, senza voluttuose
notti, senza mattini luminosi.





Giura
Ad ogni poco giura di cominciare una vita migliore.
Ma quando viene, coi consigli suoi, la notte,
e coi suoi compromessi e le lusinghe,
ma quando viene, con la sua forza, la notte
(il corpo anela e cerca), a quell'eguale
fatale gioia, ancora perso, va.




Quando si destano
Di conservarle sforzati, poeta,
anche se poche sono che s'arrestano,
le tue visioni erotiche.
Semicelate inducile nei versi.
Di possederle sforzati, poeta,
quando dentro la tua mente si destano,
la notte, o nell'avvampo del meriggio.





Candele
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte e storte.

Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
come s'alluga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.





Le finestre
In queste tenebrose camere, dove vivo
giorni grevi, di qua di là m'aggiro
per trovare finestre
(sarà scampo se una finestra s'apre).
Ma finestre non si trovano, o non so
trovarle. Meglio non trovarle forse.
Forse sarà la luce altra tortura.
Chi sa che cosa nuove mostrerà.





Per quanto sta in te
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.










 
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