San Lino 2° Papa (Vescovo di Roma)

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vayiolet.ta
TOPIC_ICON12  view post Posted on 23/3/2013, 11:24     http://i42.tinypic.com/dwds01.gif   -1




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I latini celebrano la sua memoria liturgica il 23 settembre.
Le Chiese ortodosse, invece, lo ricordano il 4 novembre.








San Lino I°
•Secondo Papa della Chiesa Cattolica (67-78 dC)
San Lino, immediato successore di San Pietro,
ha avuto tanta fede viva, ha mancato i demoni e resuscitò i morti.
La sua perseveranza nella fede gli è valso il titolo di martire.
Morì verso l'anno 76.

•San Lino: Toscana, 67-76. Volterra, eletto nel 67.
Morì il 9/23/76. Sepolto vicino a San Pedro.
Ha creato i primi quindici vescovi.
Ordinò alle donne di entrare in chiesa con il capo coperto,
la prescrizione è rimasta in vigore fino al XX secolo.
Papa S.Lino introdusse nel canone della messa la parte detta Comunicantes
(anch'essa eliminata dalla riforma liturgica operata dal Concilio Vaticano II)
Aggiunse alla veste, come simbolo dell'autorità papale, il pallio,
una striscia di lana bianca a croci nere, tuttora in uso.
Durante il suo pontificato furono martirizzati evangelisti Marco e Luca.



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San Linus è stato il primo vescovo di Roma, subito dopo San Pedro, al quale succedette nel 67 di Nostro Signore, dopo che il Santo Apostolo ha ricevuto la corona del martirio.
Questo Santo, che cita l'apostolo Paolo in queste parole la Lettera a Timoteo: "mando Eubulo saluti, Pudente, Lino e Claudia e tutti i fratelli" (2 Timoteo 4:21), era italiano, nato a Tosacana Volterra,
di nobile e distinto, sia per la qualità e con la sua grande fortuna, per le prime cariche che i loro antenati illustri aveva degnamente esercitato nel paese. Suo padre era un uomo di nome Ercolano, e sua madre la stessa Claudia, il cui elogio fa l'apostolo Paolo scrivendo a Timoteo dal carcere nove o dieci mesi prima della sua morte, che dà ragione di credere che tutto ciò che illustre famiglia aveva abbracciato il cristianesimo nel corso dei viaggi apostolici di San Pedro e San Pablo aveva fatto in tutta Italia. ciclo di formazione riconosciuto San Pedro a San Lino come una bellezza naturale, una pietà così puro, così forte e così eccezionale, una capacità di finanziamento e di prudenza così grande, e zelo generoso e come prova di tutti, in un momento in cui la Chiesa nascente gara aveva tanto bisogno di buoni ministri e fedeli.Durante il suo pontificato, sotto il quale si successero cinque imperatori (Nerone, Servio Sulpicio Galba, Otone, Vitellio e Tito Flavio Vespasiano), Lino ebbe a che fare -contrastandola- con la scuola di Simon Mago, continuata dal discepolo Menandro, e con gli Ebioniti, giudeo-cristiani che praticavano l'osservanza della legge mosaica.






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La Chiesa ebbe una parentesi piuttosto tranquilla intorno al periodo dell'imperatore Claudio, e nei primi dieci anni di impero di Nerone, e San Pietro volle approfittare della calma, per far partecipare il Clero al Concilio di Gerusalemme verso l'anno 48 dp Cristo, di fare molti viaggi apostolici in diverse province, ma per non lasciare senza un pastore il suo gregge ordinò San Lino vescovo, e lo fece suo vicario a Roma, insieme a San Clemente, durante il tempo della sua assenza. San Pedro al suo ritorno, prese atto che non si era sbagliato sul concetto di merito, lo zelo e le grandi virtù di San Lino, ammirando la sua cura pastorale, la sua saggezza, la sua grande carità e di altre virtù mirabili che erano diventate padrone dei cuori, e che aveva guadagnato l'apprezzamento di tutti i fedeli. San Lino inviato in Gallia da San Pietro per portare con sé la luce della fede e lo spirito che animava gli Apostoli, attraversato le Alpi, entrò in quelle vaste regioni in cui l'idolatria prevaleva.Raggiunse (diventandone vescovo e predicatore ufficiale), Besanzone, in Gallia , famosa città sul fiume Doux,capitale della Franche-Comte, che è menzionata nei commenti di Cesare.
A poche centinaia di passi prima della sua città S.Lino incontrò un ufficiale chiamato Onosio, che era tribuno. Onosio guardò intensamente lo straniero, che si era trasferito nalla sua area, ammirò per la maggior parte la sua modestia singolare, gli chiese da dove venisse, quale religione professasse, ed infine,quale fosse lo scopo del suo viaggio.San Lino colse l'occasione per annunciare Gesù Cristo e disse ad Onosio:



"Adoro l'unico e vero Dio, onnipotente e Creatore eterno di tutte le cose, prega Questo è il solo unico vero Figlio di Dio. Egli è come il Padre eterno e potente come Lui, ha mandato il suo Figlio unigenito per la cecità e la miseria degli uomini, si è fatto uomo per la salvezza di questi uomini e venne chiamato "Gesù",si sacrificò e dovette morire sulla croce per i nostri peccati.È vero, per mostrare che era il Figlio di Dio è Assunto al cielo il terzo giorno dopo la sua morte. ora vive con il Padre e lo Spirito Santo,in eterno, in compagnia di coloro che seguono la Sua parola, osservano i suoi comandamenti e muoiono nella grazia".
Onosio sentendo questo, sorrideva, ma non appena gli ricordò Gesù Cristo crocifisso, si incuriosì e desiderò conoscere tutta la storia a fondo. Diede a San Lino la sua casa,il quale accettò il suo alloggio, e un paio di giorni dopo, per la sua modestia, la sua dolcezza e la sua santità singolare divenne padrone di tutto il cuore e di tutta la stima del Tribuno.Riuscì cosi nella conversione del Tribuno Onosio.


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L'avvenimento più importante verificatosi durante il suo pontificato fu certamente la conclusione della guerra giudaica con la distruzione, da parte dei romani, della città e del Tempio di Gerusalemme, nel 70. Oltre che per la portata storica, l'avvenimento assunse una notevole rilevanza anche per altri aspetti di "politica cristiana". La distruzione di Gerusalemme era innanzi tutto la conferma della profezia di Gesù che aveva annunciato che del Tempio non sarebbe rimasta pietra su pietra, ed era quindi anche un indizio della prossima fine del mondo e del conseguente avvento del Regno di Dio. In molti leggevano però nell'avvenimento anche la vendetta sugli Ebrei per la loro diretta responsabilità nella morte del Cristo (benché necessaria per la redenzione). Si andava cioè già affermando quella convinzione, sopravvissuta fino al Concilio Vaticano II, che considerava gli Ebrei rei di deicidio.
Ma l'avvenimento, epilogo della rivolta giudaica del 66, offrì anche ai Cristiani l'occasione per una spregiudicata mossa politica. Gli Ebrei infatti, per la loro rivolta, erano caduti decisamente in disgrazia agli occhi dell'opinione pubblica romana; ne approfittarono immediatamente i Cristiani per marcare la differenza con i Giudei, dissociandosi da loro e soprattutto, con l'occasione, dagli Ebioniti, condannandoli e screditandoli agli occhi del potere costituito: si trattò, probabilmente, del primo successo politico messo a segno dalla società cristiana a proprio vantaggio.
Morte e sepoltura
Il Liber Pontificalis sostiene che Lino sarebbe stato martirizzato il 23 settembre del 76, mediante decapitazione, per decreto del console Saturnino, ma il fatto sembra privo di fondamento, dal momento che in quel periodo non si ha notizia di persecuzioni contro i cristiani. Inoltre, Ireneo di Lione indicò come martire fra i primi vescovi romani solamente Telesforo.
Il Liber Pontificalis riferisce anche che Lino, dopo la sua morte, fu seppellito sul Colle Vaticano, accanto all'apostolo Pietro. Non si sa se l'autore avesse qualche prova decisiva a supporto di questa affermazione però, come Pietro fu certamente sepolto ai piedi del Colle Vaticano, è lecito supporre che anche i primi vescovi della Chiesa romana furono inumati in quella zona. Secondo Torrigio, quando in San Pietro fu costruito l'attuale altare della confessione (nel 1615), furono rinvenuti dei sarcofagi, tra i quali ve ne era uno con su scritta la parola Linus. La spiegazione data dal Severano di questa scoperta fu che, probabilmente, tali sarcofagi contenevano i resti dei primi vescovi di Roma, e che quello con l'iscrizione era il luogo di sepoltura di papa Lino.




Vangelis - La petite fille de la mer







Edited by vayiolet.ta - 25/3/2013, 03:06
 
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