Ampeloterapia : la cura dell'uva

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Ladybug
view post Posted on 21/8/2012, 13:01     http://i42.tinypic.com/dwds01.gif   -1











Ampeloterapia la cura dell'uva








La “cura dell’uva” veniva praticata dalle antiche popolazioni arabe, dagli antichi romani e nell’antica Grecia, difatti il termine ampeloterapia deriva dal greco “ampelos” che significa vite.

Per “cura dell’uva” non si intende un alto consumo del frutto, ma un programma dietetico nel quale l’uva viene considerata quale rimedio, con azione terapeutica, quindi ingerita secondo precisi canoni. Il frutto contiene numerose sostanze salutari quali: glicidi (glucosio e fruttosio o levulosio) pectina, gallati, oli eterei aromatici; acidi organici: malico, succinico, salicilico e tartarico; fosforo, calcio, magnesio, rame, manganese, ferro, sodio. Vitamine A, B1, B2, C e PP.

Nella buccia, flavonoidi, enocianine, tannini e cremortartaro; tali sostanze variano a seconda del colore dell’uva: nelle rosse prevale l’enina, nelle bianche l’enoflavina. Nella buccia dell’uva sono presenti importanti sostanze con proprietà antiossidanti quali i polifenoli, i flavonoidi e le antocianine. Nei semi, detti vinaccioli, è presente l’8% di olio (con il 70% di acido linoleico), il 54% di cellulosa, il 31% di acqua, inoltre: amido, tannini e sali minerali.

L’acido linoleico è un acido grasso polinsaturo essenziale, che è presente nell’olio ottenuto per premitura a freddo dei vinaccioli. Il suo consumo è indicato nelle ipercolesterolemie, ateromatosi, e affezioni cardiovascolari.

E’ importante tener conto delle innumerevoli varietà di uva presenti sul mercato, e delle caratteristiche del terreno nel quale la vite cresce, perché il contenuto dei principi attivi è condizionato da tali fattori. La cura dell’uva consiste nel nutrirsi degli acini, oppure nel bere esclusivamente il succo, o ancora nel ricorso ad ambedue le pratiche. Quando si mangia, l’assunzione prevede in media il consumo da 500 grammi sino a 2 chili al giorno, per un periodo di tre settimane, ma alcuni testi riportano anche 30 giorni.

Gli acini vanno masticati lentamente, ingerendo bucce e semi. Nei tempi passati l’ampeloterapia si presentava quale metodica terapeutica olistica, difatti la cura si svolgeva in campagna, e l’uva veniva raccolta al mattino presto, quando era ancora coperta di rugiada. In tal guisa l’ambiente rurale, il clima, la rugiada e gli effluvi della natura sinergizzavano la sostanza alimentare.

Nei soggetti predisposti alla sindrome dell’intestino irritato, è sconsigliato l’ingerimento della buccia e dei vinaccioli, in questi casi si ricorre esclusivamente al succo, ottenuto da mezzo chilo d’uva e aumentando sino al succo di 3 – 4 chilogrammi al giorno, incrementando gradatamente nell’arco delle tre settimane
di trattamento. La cura dell’uva è indicata nelle anemie, convalescenze, durante la gravidanza, nell’astenia, nell’artritismo e nella stipsi.

Può servire negli stati febbrili, nei soggetti sofferenti di nefrite, azotemia, edemi, nei disturbi dell’ipertensione, nelle dermatosi. Principali proprietà: energetica, rimineralizzante, disintossicante (favorisce il drenaggio organico) e diuretica.




Curare il raffreddore con il vino Brule'

Nei confronti del raffreddore, un, vecchio rimedio conosciuto e utilizzato, soprattutto dalle popolazioni alpine, è il VIN BRULE’, cioè il vino bruciato che contiene spezie in grado di avere effetti curativi nei confronti dei raffreddore e della debolezza che esso procura, grazie ai principi attivi e alle proprietà disinfettanti.

Le spezie utilizzate sono la radice di zenzero (10g.), i semi di cardamonio spezzettati (10g.), la polvere di noce moscata (20g.), la corteccia di cannella preparata per tisana (25g.) e i chiodi di garofano (35g).

Esistono anche miscele per vin brulè già pronte per I’uso.. Comunque, queste spezie vanno unite per preparare una tisana, e la tisana si ottiene unendo al vino un cucchiaino di spezie per ogni tazza di vino. Si aggiungono, al tutto, mezza foglia di alloro secco e una scorza di arancia o di limone.

Per preparare la tisana si fanno bollire le spezie con una tazza di vino rosso forte: non appena bolle, si toglie dal fuoco e si incendiano, usando un fiammifero, i vapori carichi di alcool prodotti dal vino. Si aggiunge un cucchiaio di zucchero e si beve a piccoli sorsi.

La bevanda deve essere molto calda. Tra i sorsi è utile respirare i vapori aromatici, che Iiberano il naso chiuso. Il vin brulè deve essere bevuto poco prima di dormire, perchè al caldo, nel letto, va avanti l’azione delle spezie e del vino caldo, e tutto ciò provoca una leggera sudorazione e un senso di calore, effetti che costituiscono una cura naturale contro il raffreddore





L'acino del'uva: una farmacia in casa

ALTRO CHE ACINO, È UNA FARMACIA

L’uva è un alimento equilibrato e completo, molto simile, chimicamente al latte materno. La composizione media per 100 gr di prodotto commestibile: parte edibile 94 gr, calorie 70 Kcal; acqua 77gr; protidi 0,7 gr; lipidi 0,51; glicidi 16,4 gr; fibre 1,2 gr cellulosa 0,7 gr. Vitamine B1 0,045 mg; B2 0,045 mg; PP 0,35 mg; C5 mg; A 0,035 mg.

L’uva contiene poi minerali importantissimi quali potassio, manganese, ferro, calcio, magnesio, fosforo, iodio, arsenico, carbonio, boro. Gli zuccheri dell’uva (levulosio, fruttosio, glucosio, destrosio) hanno il vantaggio di essere assimilabili senza sforzo per il fegato.

Tra i principali attivi, molto importanti gli acidi; l’acido tartarico, antiossidante e regolatore del pH, è leggermente lassativo e stimolante della salivazione, la qual cosa rende il cavo orale meno soggetto a carie.

L’acido Malico è astringente, il cremortartrato è rinfrescante, purificante e purgante. Per il suo contenuto di sali di potassio, è ritenuta dai naturopati importante nella prevenzione del cancro.
Tra l’altro sembra che i potenti agenti chimici dell’uva riescano a “sciogliere” cisti, fibromi, neoplasie, formazioni anomale, come calcoli e ascessi. Ricchissima di ferro, l’uva è il miglior tonico (per l’anemia, ad esempio).

È consigliata contro l’ipertensione, le artriti e i reumatismi (perché fortemente diuretica), nella cura della stipsi (perché ricca di fibre e sostanze leggermente lassative) e delle malattie della pelle. È indicata ancora in casi di demineralizzazione, durante le convalescenze e le gravidanze (perché molto disintossicante).






Edited by skearti - 23/10/2012, 18:53
 
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