La zona della base russa Kapustin Yar

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vayiolet.ta
TOPIC_ICON12  view post Posted on 20/6/2012, 15:01     http://i42.tinypic.com/dwds01.gif   -1






La zona della base russa Kapustin Yar non è disabitata, difatti a pochi chilometri sorge un paesino chiamato Shalia, in provincia di Ekaterinburg, negli Urali. Una sera del giugno 1980 è successo qualcosa di unico, difatti quella data è rimasta impressa nella mente degli abitanti. Ma cosa successe vi starete chiedendo voi?

UN forte sibilo li costrinse ad alzare lo sguardo verso il cielo dove videro un grande oggetto nero in fase discendente che finì in un piccolo stagno situato nel centro del villaggio.
L’oggetto non identificato era talmente tanto rovente che appena tocco l’acqua lo stagno cominciò a ribollire ricoprendo la zona circostante con una nebbia umida e calda. Dopo mezz’ora, la nebbia ha cominciato a diradarsi e gli abitanti del villaggio hanno da subito notato una placca arrugginita che galleggiava nello stagno e che improvvisamente sparì nel nulla…
Qualche anno dopo, l’ufologo locale Serghej Mihailovic Kolmogorov cercò di occuparsi dell’anomalia, e dopo aver setacciato in lungo ed in largo lo stagno, trovò un imbuto dove era precipitato l’oggetto.

Parlare dell’area segreta russa e della sua vicina cittadina, sconvolta nel corso degli anni da numerosi avvistamenti alieni.

Il primo incontro UFO avvenne il 26 giugno 1999, tre ragazzi ripresero con la loro telecamera un “disco volante” per qualche minuto al di sopra di un bosco per poi sparire nel cielo. Ovviamente per capire se era tutto reale e non inventato è stata fatta l’analisi della pellicola ad Ekaterinburg, all’interno dello studio cinematografico e successivamente da un gruppo di documentaristi cinematografici giapponesi del canale televisivo “TNT” di Tokio.
Il regista russo ed i documentaristi giapponesi dissero che non si trattava di una contraffazione e successivamente, ci si rivolse ad un gruppo di specialisti di grafica computerizzata di Ekaterinburg, che dissero che per creare un’animazione del genere ci sarebbero voluti sia una tecnica di montaggio costosa che preparazione professionale, attori professionisti e una tecnica audio esclusiva.
Il 3 luglio 2002, Vladislav Lukanin, uno dei tre ragazzi fece il suo secondo incontro con gli alieni che immortalò con una ripresa di due minuti in cui trionfava una “sfera nera”. Ad una distanza inferiore ai duecento metri, questa ripresa è diventata molto importante per ricercatori ed esperti ufologici perché il movimento inusuale e numerose manovre irregolari, erano in contraddizione con le leggi di gravità.Anche questa ripresa venne verificata.
Nell’ottobre del 2002, arrivò la terza ripresa effettuata con una videocamera digitale professionale. Nella ripresa si vede un oggetto a forma di disco, che dopo aver dondolato dall’alto verso il basso improvvisamente vola via ad una velocità inimmaginabile.

Insieme alle riprese gli abitanti di Shalia scattarono una decina di fotografie degli oggetti e nell’estate del 2003, il villaggio vide nuovamente un “disco volante”, ripreso da una videocamera di un abitante!
Vladislav Lukanin, realizzatore due delle tre riprese degli UFO ha detto più volte di essere stato fortunato:
Noi riteniamo di sapere tutto del mondo che ci circonda. A me sembra pero’ che dobbiamo solamente cercare di capire che cosa lo stesso mondo che ci circonda ritenga opportuno che noi si sappia.

Dopo aver analizzato i dati relativi alle osservazioni degli UFO a Shalia, i ricercatori hanno tracciato le traiettorie sulle carte dove è venuto fuori che gli oggetti volanti si muovono all’interno di un percorso che combacia con la dislocazione di un reparto militare segreto di Shalia.

Successivamente un’insolita anomalia magnetica venne confermata anche dal gruppo di ricercatori nel novembre del 2003.
E dal quel momento nella cittadina di Shalia iniziarono ad accadere cose strane.
Il racconto dell’ufologo Serghej Mihailovic Kolmogorov:
“Quattro anni fa nello spazio aereo al di sopra stagno venne notato un oggetto dalla forma insolita. Si trattava di una strana costruzione, alta, di forma cilindrica, dalle notevoli dimensioni e di colore argento opaco. Dopo aver calcolato la distanza dalla superficie terrestre, giungemmo alla conclusione che aveva un diametro di alcune decine di metri. Dal fondo sino alla superficie dello stagno, l’acqua era penetrata da un fascio uniforme di luce accecante che non si disperdeva. Cinque o sei fari mobili, disposti a forma di cerchio, battevano sia la terra che la superficie dello stagno. Era evidente che “loro” stessero cercando qualcosa”.

Negli ultimi anni, nella zona del villaggio di Shalia, sono stati immortalati con diverse videocamere ben tre oggetti volanti.

1 di 5 KAPUSTIN YAR - LA ROSWELL RUSSA

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2 di 5 KAPUSTIN YAR - LA ROSWELL RUSSA

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5 di 5 KAPUSTIN YAR - LA ROSWELL RUSSA

 
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