*DONNA*

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vayiolet.ta
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DONNA


Una donna è un essere umano adulto di genere femminile. Si distingue dalla femmina prepubere, che può essere chiamata, a seconda dell'età, ragazza, fanciulla o bambina, e dall'altro sesso della specie, l'uomo.

Etimologia
La parola donna deriva dal latino domna, forma sincopata di domina, cioè "signora".
Per le lingue derivate dal latino: l'uso della parola donna è attestato anche nel provenzale; in francese si usa femme, "femmina", mentre in spagnolo mujer e in portoghese mulher, "moglie". In inglese sembra che woman sia la contrazione di wife man, quindi "moglie". In tedesco si usa frau, "signora".

Biologia
Il cariotipo di una femmina umana è caratterizzato, a differenza del maschio, dalla presenza di due cromosomi X, laddove l'uomo presenta invece la coppia XY e, in linea di massima, l'anatomia femminile si distingue da quella maschile per il diverso apparato uro-genitale, e per i caratteri sessuali secondari.
Inoltre sono statisticamente minori, rispetto al maschio, taglia, massa corporea totale e dei singoli organi nonché potenza muscolare.

Caratteri sessuali e riproduzione


Donna che allatta
Corpo femminile
L'anatomia della donna presenta, rispetto a quella della fanciulla, anche un assetto di caratteri sessuali secondari che la contraddistinguono rispetto al maschio adulto, come la presenza delle mammelle, più sviluppate, e capaci di produrre il latte; un tono della voce più alto, acuto; una pelosità inferiore; un ciclo di crescita dei capelli più lungo.
Il passaggio all'età adulta, dal punto di vista biologico, è segnato da diverse tappe, come il telarca (lo sviluppo delle mammelle) e il menarca (l'apparizione del primo ciclo mestruale). Al contrario di altri animali, la donna non entra in estro, anche se è noto che il comportamento sessuale della donna presenta della variazioni in base al ciclo. La periodicità mestruale, il cui ciclo dura circa 28 giorni, termina con la menopausa, intorno ai 45-50 anni.
La gestazione nella donna è detta gravidanza e la donna gravida è detta "incinta". La gestazione, che dura nove mesi, è più spesso monoembrionaria, solo 1 su 40 è gemellare. Dopo il parto può iniziare l'allattamento, che, in linea di massima, dura fino al 4-6 mese di vita del neonato.

Longevità
Dal punto di vista della patologia, le donne presentano una suscettibilità differente dall'uomo, essendo alcune malattie più caratteristiche dell'uomo e altre più diffuse nella donna, per motivi genetici, ormonali e/o comportamentali, nonché, per l'assetto anatomico-funzionale. Alcuni studi eseguiti negli anni settanta e ottanta del secolo XX hanno descritto nelle donna un'alta morbilità accompagnata da una bassa mortalità rispetto all'uomo, per il quale avviene il contrario.
Il rapporto tra maschi e femmine nelle varie fasce d'età cambia fin dal concepimento: se alla nascita sono presenti 1,1 maschi per ogni femmina nella popolazione adulta i valori tendono a riavvicinarsi e oltre i 65 anni le donne sono in maggioranza. Tuttavia il rapporto fra la popolazione dei due sessi è molto influenzano da fattori locali quali guerre, politiche demografiche dei singoli stati (immigrazione, politica del figlio unico) e abitudini sociali in alcuni paesi in via di sviluppo (aborto e infanticidio femminile).

Aspettativa di vita alla nascita (2005):
In termini di aspettativa di vita il sesso femminile sembrerebbe avere una maggiore longevità. Nei paesi maggiormente sviluppati le donne vivono circa cinque anni più a lungo degli uomini. Al contrario nei paesi più arretrati l'età media femminile è più o meno vicina a (in alcuni casi inferiore) quella maschile in ragione di una non adeguata assistenza medica (anche in occasione di numerose gravidanze) e più in generale di un ruolo subalterno nella società.
Secondo un grosso studio epidemiologico condotto dal 1992 al 2010 sulla popolazione generale statunitense, la causa apparirebbe in prima ipotesi di tipo comportamentale. Secondo questo e altri studi le donne risulterebbero bere meno e meno regolarmente alcol, fumare di meno, usare in minor misura droghe ricreative, hanno generalmente minori indici di massa corporea, tendono ad andare più frequentemente dal proprio medico o in ospedale, usano maggiori misure preventive in ambito salutistico. Inoltre le campagne di screening medico a livello nazionale nei confronti di alcune patologie femminili gravi come il tumore della mammella e il tumore dell'utero hanno permesso di ridurre la cui mortalità di tali patologie. Le donne presenterebbero anche una minor mortalità per incidenti e atti violenti.
Per completezza di informazione occorre ricordare che esistono diverse teorie per spiegare la differente longevità dei due generi, ma che spesso presentano un errore metodologico di fondo, che consiste nel correlare l'aspettativa di vita con singoli indici biologici (la maggior presenza di estrogeno nella donna, per esempio).

Comportamento
Per quanto riguarda le differenze emotive, psicologiche, comportamentali e sociologiche tra donna e uomo, molti studi comparativi di prevalenza sono stati fatti, con risultati non sempre universalmente accettati.

Il maquillage, una pratica più spesso femminile, diffusa in numerose culture.
Si reputa che le donne siano più spesso dedite a una maggior attenzione dell'estetica del proprio corpo. Questa differenza, rispetto all'uomo, si manifesta con l'uso di diversi artifici, come il maquillage e l'utilizzo di gioielli ornamentali.
Nella maggioranza delle culture, la donna si veste in maniera differente dall'uomo, sia per questioni relative al pudore che per esigenze sociali e/o religiose.
Condizione della donna
Nella preistoria umana la situazione è stata sicuramente variata e diversificata a seconda delle culture, epoche e luoghi geografici. Si suppone che la donna fosse sottomessa all'uomo. Secondo alcune teorie,le società primitive erano invece matriarcali e, solo in un secondo momento, si sviluppò la supremazia maschile. Attraverso le varie epoche preistoriche si sono potuti ipotizzare comunque vari schemi sociali.
Rimane invece accettato che donne e uomini hanno avuto, nella storia di molte culture, diritti, doveri e privilegi diversi. Attualmente la discriminazione sessuale è illegale in numerosi paesi.
Di pari passo, il rapporto tra i due sessi, a seconda della cultura di appartenenza, può andare da un rigido cerimoniale a un'apparente completa libertà.
La storia della condizione della donna ha avuto diverse accelerazioni e battute d'arresto, nella storia del pensiero occidentale. La prima tappa fondamentale è la Creazione: "maschio e femmina lo creò", racconta la Bibbia. Nel racconto della creazione i due sessi sono creati uguali, in perfetta simmetria e con la medesima dignità.Nei racconti precedenti invece la donna viene creata successivamente all'uomo, da una sua costola, ed è causa della cacciata dal Paradiso terrestre. Sebbene alcune donne sono ricordate come donne di potere, influenti e rispettate (Cleopatra, per esempio), la posizione della donna rimane sempre subordinata a quella dell'uomo. Neanche con Gesù Cristo e l'avvento del Cristianesimo le cose cambiano di molto, sebbene San Paolo affermò che davanti a Dio non vi è alcuna differenza tra i sessi.
Con la cultura cortese si riprende il concetto greco della donna musa e si sviluppa la galanteria, un insieme di norme comportamentali che il maschio adulto dovrebbe seguire per mettersi cavallerescamente in relazione con una donna.
Ma bisogna aspettare il XIX secolo per raggiungere la presa di coscienza dell'ineguaglianza dello stato sociale di donne e uomini. Grazie alla lotta intrapresa dal femminismo e da movimenti simili si è giunti, non alla risoluzione, ma a una profonda rivalutazione della condizione femminile. Tale problema rimane ancora oggi un tema fondamentale di riflessione, tanto da arrivare ad avere un ruolo preponderante in molti dibattiti civili e politici.

La sottomissione della donna nelle comunità cristiane a partire dal III secolo
Nel III secolo, la separazione e sottomissione delle donne agli uomini nelle comunità cristiane, organizzate come le sinagoghe, nelle quali le donne ebree erano da sempre escluse dall'attiva partecipazione al culto, è compiuta. È possibile che una rilevante presenza di giudei, per quanto ellenizzati, abbia favorito e imposto questo processo di emarginazione che tuttavia dovrebbe avere una spiegazione più generale nell'avvenuto inserimento, nelle comunità cristiane, di molte famiglie delle classi medie, nelle quali, a differenza delle classi inferiori in cui le donne svolgevano pressoché le stesse attività degli uomini, esisteva una più marcata divisione dei ruoli.

La questione linguistica del termine homo al concilio di Mâcon
Nel 593 si tenne un concilio regionale a Mâcon, in Francia, cui parteciparono 21 vescovi. Di questi uno, facendo confusione tra i termini latini vir, uomo nel senso di "maschio", e homo, cioè "essere umano", sostenne che la donna non poteva essere definita "essere umano". Egli non poneva il problema e la donna potesse essere definita "essere umano", ma semplicemente se essa potesse essere chiamata con il nome "homo". In altri termini, il sostantivo "homo" significa "essere umano maschio" oppure "essere umano" a prescindere dal sesso? Citando la Sacra Scrittura i vescovi dimostrano che "homo" deve essere inteso nel secondo senso, e la questione non entrò neanche negli atti ufficiali del concilio. Su tale divagazione, linguistica e non dottrinale, l'unica fonte a disposizione è Gregorio di Tours nell'Historia Francorum.

Il medioevo

Secondo il medioevalista Jacques Le Goff proprio nella società cristiana medioevale si ebbe un miglioramento della condizione femminile , che venne perso nel Secolo XIX con l'instaurazione dei valori borghesi nella società cristiana.
Tra le figure femminili importanti nel cristianesimo medievale:
Matilde di Canossa: potente feudataria al tempo della lotta per le investiture, che fece da mediatrice tra Gregorio VII ed Enrico IV.
Monica: mistica e madre del filosofo Agostino di Ippona.
Raffigurazione dei monaci Abelardo e Eloisa in un manoscritto del "Romanzo della Rosa"
Ildegarda di Bingen: 1098-1179. Mistica.
Chiara d'Assisi: il suo percorso si svolge in sintonia e in parallelo con quello di Francesco d'Assisi, entrambi fondatori di ordini religiosi.
Eloisa (1101-1164): un'altra celebre coppia entrambi monaci impegnati nel cristianesimo medioevale oltre a Chiara e Francesco è quella di Eloisa e Abelardo monaco e filosofo.
Beghine
Margherita Porete: nata in Belgio intorno al 1250-1260, mistica è autrice del libro "Lo Specchio delle anime semplici annientate", un'opera in forma di dialogo tra Anima, Dama Amore, Cortesia, Intendimento d'Amore, Ragione, Intendimento di Ragione e Virtù, questi i nomi dei personaggi che animano il dialogo. Dovette comparire davanti al tribunale ecclesiastico dell'Inquisizione per rispondere dell'accusa di eresia. In questo processo ebbe dalla sua parte diversi ecclesiastici che rischiando in proprio la difesero, tra questi Giovanni, frate minore rappresentante dei movimenti spirituali più avanzati dell'epoca; Franco, cistercense dell'abbazia di Villers in Brabante rappresentante della tradizione monastica; Goffredo de Fontaines, teologo molto conosciuto all'epoca ed ex rettore dell'Università di Parigi rappresentante della scuola teologica ufficiale e del clero secolare. Alcuni di questi come il sacerdote Guiard de Cressonessart, vennero a loro volta imprigionati e condannati. Margherita dopo essere stata imprigionata per un anno e mezzo viene infine condannata definitivamente e consegnata alle autorità civili per l'esecuzione della condanna al rogo che verrà eseguita nel 1310 in una piazza di Parigi di fronte ad una folla enorme e alle più alte autorità civili ed ecclesiastiche.
Brigida di Svezia (1303-1373), religiosa e mistica svedese, fondatrice dell'Ordine del Santissimo Salvatore. Sposata, ebbe otto figli. Non risparmiò dure ammonizioni in tema di riforma morale del popolo cristiano. Canonizzata nel 1391 e dichiarata compatrona d'Europa nel 1999.
Caterina da Siena: 1347 -1380. Mistica cattolica, inizialmente semianalfabeta, impara a leggere ed a scrivere e tuttavia la maggior parte dei suoi scritti e delle sue corrispondenze furono dettate. Espose la necessità di riformare i costumi del clero. Canonizzata nel 1461, dichiarata patrona d'Italia nel 1939, Dottore della Chiesa nel 1970, e compatrona d'Europa nel 1999.
Giovanna D'Arco: essenziale nella liberazione delle terre francesi dal dominio inglese, venne accusata di stregoneria (ma, dopo pochi giorni, l'accusa fu mutata in eresia) e consegnata dagli inglesi ad un tribunale presieduto dal vescovo di Beauveais Pierre Cauchon e dal vicario dell'Inquisizione di Rouen, Jean Lemaistre, che la processò ed infine giustiziò sul rogo, la condanna inflitta agli eretici relapsi. L'accusa di eresia a carico di Giovanna d'Arco era ovviamente falsa e nascondeva una volontà politica. Il processo "farsa" a Giovanna d'Arco fu possibile in quanto il potere secolare inglese condizionava pesantemente ogni atto delle autorità ecclesiastiche locali[36]. Finita la guerra dei Cento Anni, la Chiesa intervenne ad annullare il processo, riabilitandola, e fece condannare, postumamente, il principale accusatore. Oggi è considerata Santa e Patrona di Francia.
Irene di Bisanzio: 752-803. Prima imperatrice bizantina regnante, venerata come santa dalla Chiesa ortodossa.
Il Rinascimento
Caccia alle streghe: Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650.
Caterina da Genova (1447-1510), mistica italiana, canonizzata nel 1737. Di famiglia nobile, contrae un matrimonio di convenienza nel 1463 ma dieci anni dopo, a seguito di una presunta visione mistica, sia lei che il marito vengono colti da una profonda conversione religiosa. Traslocano in una casa modesta, ed il marito, il principe Giuliano Adorno, entra nel terzo ordine francescano. Caterina giungerà a dovenire direttrice dell'Ospedale di Pammatone, fatto molto raro per le donne del tempo e vera fonte di ispirazione per il rinnovamento della Chiesa cattolica di allora.
Margherita di Navarra principessa di Angoulème e regina di Navarra: 1492- 1549. Curò una corrispondenza epistolare con Calvino e cercò una mediazione tra chiesa cattolica e mondo protestante.
Teresa d'Avila: (Spagna) Riformatrice dell'ordine carmelitano. Dottore della Chiesa.

L'età moderna
Giacinta Marescotti (1585-1640), religiosa italiana del Terzo Ordine francescano, canonizzata nel 1807. Entrata in convento a seguito di una conversione soltanto esteriore, condusse vita mondana e licenziosa fino al 1615, quando, in seguito ad una malattia, entrò in una crisi spirituale. Si convertì e si diede ad esercizi di penitenza e di perfezione cristiana, dedicando il resto della sua vita ad aiutare il prossimo.
Margherita Maria Alacoque (1647-1690): francese, monaca dell'ordine della Visitazione e mistica, insieme al gesuita Claude La Colombière suo direttore spirituale introdussero e divulgarono il nuovo culto del Sacro Cuore di Gesù che per gli effetti che produsse risultò soprattutto in funzione antigiansenista.
Anna Katharina Emmerick: monaca agostiniana tedesca (1774-1824). Per questo fu a lungo perseguitata sia all'interno che all'esterno del convento ed ebbe come suoi fedeli amici il suo medico curante il dottor Franz Wesener ateo convinto che si dovette ricredere e il poeta Clemens Brentano che tennero note e diari delle sue visioni.
Lucretia Coffin Mott: Stati Uniti (1793-1880). Pastore protestante e femminista. Continuamente minacciata malgrado tutto continuò la sua attività di organizzatrice e riformatrice sociale. Autrice di lettere, discorsi e sermoni.
Susan B. Anthony: Stati Uniti (1820-1906). Stretta collaboratrice di Elisabeth Cady Stanton anche se su posizioni meno radicali. Inizialmente cristiana quacchera alla scissione della sua chiesa sposò le tesi della chiesa quacchera riformista. In seguito trovando incoerenti molti esponenti della sua chiesa decise di aggregarsi al movimento religioso cristiano detto unitarianismo. Infine si disinteressò sempre più delle questioni religiose concentrando il suo impegno solo relativamente alle questioni sociali.
Teresa di Lisieux al secolo Thérèse Martin (1896) terzo Dottore della Chiesa donna
Francesca Saverio Cabrini (1850-1917), religiosa e missionaria italiana canonizzata nel 1946. Aprì un collegio femminile a Granada, e divenne un simbolo di superiorità per i potenti locali iscrivere a quella scuola tenuta da religiose europee le proprie figlie in età da marito, cattoliche e non. La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini, la congregazione cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fu la prima sia ad affrontare l'impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile. Francesca Cabrini valorizzò la religiosità femminile in un modo considerato moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondente a problematiche ancora attuali per via dell'evento migratorio. Promosse l'emancipazione delle capacità di iniziativa femminile.
Teresa di Lisieux: (Francia Alencon 1873- Lisieux 1897) Esponente del cristianesimo cattolico, monaca carmelitana e mistica. 32º Dottore della Chiesa e terza donna in 2000 anni di storia del cristianesimo ad assurgere al titolo di Dottore. Non ha mai nascosto fino agli ultimi mesi della sua vita [50] il suo desiderio di poter espandere la sua funzione sacerdotale al punto di divenire presbitero. Tuttavia che sul piano pratico essa si è dedicata solo alla sua ricerca mistica.
Maria Teresa Goretti (1890-1902), martire cattolica, canonizzata nel 1950. La sua vita non fu diversa da quella dei figli di molti lavoratori agricoli del luogo: analfabetismo, denutrizione, lavoro pesante fin dall'infanzia. A 11 anni, prima di ricevere la Prima Comunione, fa proposito di "morire prima di commettere dei peccati." Muore a 12 anni a seguito delle gravi ferite ricevute per difendersi da un tentativo di violenza sessuale, ma perdona l'assassino dal letto di morte - fatto questo che porterà al pentimento ed alla conversione di quest'ultimo. L'immagine di Maria Goretti rimase popolare anche presso i non cattolici, al punto che Enrico Berlinguer indicò nel coraggio e nella tenacia della piccola santa un esempio da imitare per le giovani militanti comuniste. A partire dagli anni settanta, in periodo di affermazione del femminismo, la figura di Maria Goretti perse popolarità, in quanto ritenuta dai non cattolici troppo legata a una visione tradizionale della donna, casta, votata alla maternità e al lavoro domestico.
Edith Stein (1891 -1943): di origini ebraiche nata in Germania e morta in campo di concentramento nazista nel 1943. Filosofa, prima allieva e quindi assistente universitaria del fondatore del pensiero fenomenologico Edmund Husserl divenne Monaca carmelitana.
Simone Weil (1909 -1943): Francia. Filosofa e mistica. Operaia metalmeccanica e sindacalista di formazione marxista ma molto incline all'anarchismo ha partecipato come miliziana alla guerra civile di Spagna del 1936-1939. Convertitasi al cristianesimo non volle tuttavia mai aderire a nessuna chiesa istituzionale.
Maria Valtorta: Italia (1897-1961). Veggente e mistica la sua copiosa produzione letteraria ispirata origina a suo dire "sotto dettatura" del suo angelo custode prima e direttamente dalla voce di Gesù di Nazareth e Maria di Nazareth in seguito.
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997): religiosa albanese di fede cattolica famosa per il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta. Premio Nobel per la Pace 1979, beatificata nel 2003. Condanna l'aborto, i metodi di contraccezione, ed il divorzio.

Posizioni attuali
Mary Daly (1928 - 2010): Teologa statunitense ed esponente del femminismo radicale religioso. Docente in un'università dei Gesuiti venne licenziata per le sue posizioni tendenti a negare le caratteristiche solo maschili di Dio-Padre.
Luisa Muraro (1940 - vivente): esponente della Filosofia della differenza e studiosa del linguaggio, occupandosi di mistica femminile, nelle sue opere definisce il prodotto di queste donne religiose con un concetto che gli è proprio di "Teologia in lingua materna" che rimanda a quello di una prassi concreta di produzione creativa di un "ordine simbolico della madre" quale progressivo affrancamento dal già dato "ordine simbolico del padre".

Atti degli ultimi pontefici della Chiesa Cattolica relativi alle donne
Papa Paolo VI
È stato il primo pontefice a proclamare, dopo 2000 anni di storia del cristianesimo, dottori della chiesa di sesso femminile. Il 4 ottobre 1970 egli riconobbe questo titolo a Teresa d'Avila e a Caterina da Siena. Sotto il suo pontificato, la Congregazione per la Dottrina della Fede emanò, il 15 ottobre 1976, la dichiarazione Inter Insigniores con la quale si ribadiva l'impossibilità per le donne di accedere al sacerdozio, giustificata con la tradizione della Chiesa: «La Chiesa cattolica non ha mai ritenuto che le donne potessero ricevere validamente l'Ordinazione presbiterale o episcopale. Alcune sette eretiche dei primi secoli, soprattutto gnostiche, vollero affidare esercizio del ministero sacerdotale a delle donne: tale innovazione fu subito rilevata e biasimata dai Padri, i quali la giudicarono come inaccettabile nella Chiesa [...] la Chiesa, chiamando unicamente uomini all’Ordine sacro e al ministero propriamente sacerdotale, intende restare fedele al tipo di ministero ordinato, voluto dal Signore Gesù Cristo e scrupolosamente conservato dagli Apostoli. La medesima convinzione anima la teologia medioevale, anche se i maestri della Scolastica, nel tentativo di chiarire con la ragione i dati detta fede, presentano sovente su questo punto argomentazioni, che il pensiero moderno difficilmente potrebbe ammettere
Papa Giovanni Paolo II
Seguendo le orme del suo predecessore, il 19 ottobre 1989 nominò Teresa di Lisieux 32º dottore della chiesa, terza donna a fregiarsi di questo titolo che era stato appannaggio dei soli uomini per circa 700 anni.
In un documento ufficiale della Santa Sede dal titolo Ordinatio Sacerdotalis Giovanni Paolo II è ritornato sulla questione dell'ordinazione sacerdotale confermando l'inammissibilità del sacerdozio femminile secondo le motivazioni espresse nella dichiarazione Inter Insigniores.
Durante il Giubileo del 2000, papa Giovanni Paolo II fece pubblica ammenda per i peccati commessi nel passato dagli ecclesiastici: tra le sette categorie di peccati menzionati, vennero anche nominati i peccati contro la dignità delle donne e delle minoranze. Inoltre, il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui chiedeva perdono per le ingiustizie compiute verso le donne nel nome di Cristo, la violazione dei diritti femminili e per la denigrazione storica delle donne.
Papa Benedetto XVI
Un documento inerente alle donne è quello del luglio 2004 indirizzato ai vescovi della Chiesa cattolica avente per oggetto il "femminismo radicale" firmato in qualità di cardinale preposto alla "Congregazione per la dottrina della fede" non essendo stato ancora eletto alla suprema carica della Chiesa Cattolica.

Chiesa Anglicana
Dall'11 novembre 1992 la Chiesa anglicana permette alle donne di diventare sacerdoti, In quasi tutte le province anglicane le donne possono essere ordinate diacono, in molte prete e in alcune anche vescovo. Si osserva inoltre che, poiché le funzioni di governatore supremo della Chiesa sono svolte dal Sovrano inglese, attualmente a capo di questa chiesa vi sia una donna: la regina Elisabetta II, come a suo tempo lo fu la regina Vittoria.
 
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